Il colore del grano
Martedì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Os 8,4-7.11-13 Sal 113B Mt 9,32-38
Oggi il vangelo ci parla di “pecore senza pastore”, cioè di un insieme che vaga senza guida e senza meta. Anche noi, a volte, ne facciamo esperienza. Allora ci sembra di vagare a vuoto, attaccando il cuore ai tanti idoli illusori, senza riuscire a trovare, da soli, la via della vita. Gesù ci dà speranza con un’immagine molto bella: quella della messe, cioè del grano maturo e abbondante. La messe rappresenta il compimento della nostra fragilità. Ciascuno di noi, con le sue contraddizioni e le sue miserie, è messe matura per la misericordia di Dio, che non aspetta altro che il nostro ritorno.
Tu Signore sei il mio pastore, con te non manco di nulla.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 509]
Così, dunque, stava per compiersi esattamente quanto la parola di Dio aveva annunciato due anni prima. Da pochi giorni riposava in quel luogo tanto bramato, e sentendo che l’ora della morte era ormai imminente, chiamò a sé due suoi frati e figli prediletti, perché a piena voce cantassero le Lodi al Signore con animo gioioso per l’approssimarsi della morte, anzi della vera vita. Egli poi, come poté intonò il salmo di David: Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore (Sal 141,1).
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