Coraggio
Venerdì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Os 14,2-10 Sal 36 Mt 10,16-23
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi”. Il Vangelo ci invia al di là di ogni nostra capacità. E come difenderci dai lupi? Ciò che chiede il Signore è l’umiltà, la docilità, la mitezza, cioè il coraggio di testimoniare con il cuore. Spesso pensiamo di non avere coraggio, ma anche se non lo abbiamo per natura, ci giunge per Grazia. Il coraggio arriva per la fede nel Signore e nell’affidarci allo Spirito Santo.
Signore Gesù, la tua umiltà e mitezza di cuore ci insegnino a vivere il Vangelo con coraggio.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1061]
Desiderando che venisse approvato dal sommo pontefice quanto aveva scritto, decise di recarsi, con quella compagnia di uomini semplici, alla presenza della Sede apostolica, affidandosi unicamente alla guida di Dio. Dio, che aveva guardato dall’alto al desiderio del suo servo, per rinvigorire il coraggio dei suoi compagni terrorizzati dalla coscienza della propria semplicità, gli mandò questa visione: gli sembrava di camminare su una strada, a fianco della quale si ergeva un albero molto alto. Avvicinatosi all’albero, si era messo a osservare dal di sotto la sua altezza, quando improvvisamente una forza divina lo sollevò tanto in alto che riusciva a toccare la sommità dell’albero e a piegarne con estrema facilità la cima fino a terra. L’uomo di Dio comprese perfettamente che quella visione era un presagio e gli indicava come l’autorità apostolica nella sua accondiscendenza si sarebbe piegata fino a lui. Rallegrato nello spirito, confortò i compagni e affrontò con loro il cammino.
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