Mossi dentro
Giovedì, VIII Settimana del Tempo Ordinario
1Pt 2,2-5.9-12 Sal 99 Mc 10,46-52
L’uomo cieco riconosce Gesù come un uomo diverso dagli altri passanti: forse dal suo passo che non è frettoloso ma rallenta per incontrare? Forse dalla voce pacata? Nell’uomo si risveglia un sentire che lo porta a chiamarlo, dentro di lui si muove qualcosa.
Dentro di lui sta avvenendo un movimento che lo porta a riconoscere chi può salvarlo e sceglie di chiamarlo pur senza avere chi lo sostiene in questo. La bellezza di questo brano è che Gesù risponde al desiderio di salvezza di un uomo che ha obbedito a ciò che lo muove dentro e lo aiuta ad andare a fondo e ad esprimere ciò che veramente desidera. Il Signore ci apre gli occhi per vedere il cammino del Vangelo e nella fede seguirlo.
Il Signore è il mio sostegno, mi ha portato al largo, mi ha liberato perché mi vuol bene (Antifona d’ingresso)
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1096]
Il santo replicava: «O fratello medico, non si deve, per amore della vista che abbiamo in comune con le mosche, allontanare da noi, neppure in piccola misura, la luce eterna che viene a visitarci. Il dono della vista non l’ha ricevuto lo spirito per il bene del corpo, ma l’ha ricevuto il corpo per il bene dello spirito». Preferiva, evidentemente, perdere la luce degli occhi piuttosto che soffocare la devozione dello spirito frenando le lacrime, che mondano l’occhio interiore e lo rendono capace di vedere Dio.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.