Il dialogo che educa
Mercoledì VIII Settimana Tempo Ordinario
1Pt 1,18-25 Sal 147 Mc 10,32-45
Lo sgomento dei discepoli, la supponenza di Giacomo e Giovanni, l’indignazione (o soltanto invidia?) degli altri che ascoltano. Niente di nuovo… Tanta umana povertà che conosciamo bene. Gesù, da sapiente educatore, non fa prediche, non rimprovera. In particolare, ci fermiamo su due suoi gesti importanti. Il primo: “cammina davanti”, come fanno gli adulti, coloro che si assumono le loro responsabilità e danno l’esempio. Nel momento del dolore, non si ferma, ma trova la forza nel bene che vuole a ciascuno di noi. Il secondo: “li chiama a sé”. Non tiene il muso, ma rimane nel dialogo aperto e costruttivo, anche con chi “non sa cosa sta chiedendo”.
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza, Tu sei sicurezza, Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore.
Dalle Ammonizioni [FF 155]
Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore, che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce. Le pecore del Signore l’hanno seguito nella tribolazione e nella persecuzione, nella vergogna e nella fame, nell’infermità e nella tentazione e in altre simili cose, e per questo hanno ricevuto dal Signore la vita eterna.
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