Gioia donata
Venerdì VI Settimana di Pasqua
At 18,9-18 Sal 46 Gv 16,20-23
L’immagine della donna gravida, già usata nella letteratura apocalittica per indicare il dramma dei cataclismi che precedono la distruzione del mondo, è usata da S. Giovanni per parlare della morte e della risurrezione del Messia. Ciò che gli accadrà avrà ripercussioni sulla comunità. I discepoli infatti saranno tristi per la morte di Gesù, ma Lui dice loro: “Vi vedrò di nuovo”. È Lui che agisce nei confronti dei discepoli perché possano fare un’esperienza, avere con Lui un incontro pasquale e sperimentare il dono della gioia che niente potrà più minacciare, interrompere o rubare.
Signore Gesù, aiutaci a custodire la Tua gioia!
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 496]
Il vescovo Ugolino, a sua volta, nutriva profondo affetto per il santo; gradiva quindi ogni sua parola e atto, anzi spesso si rasserenava tutto al solo vederlo. Egli stesso affermava di non aver mai avuto turbamenti o agitazioni d’animo per quanto grandi, che la vista e le parole di Francesco non bastassero a disperdere le nubi dello spirito, a far ritornare il sereno, a dissipare ogni tristezza, riportandovi la gioia.
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