Gioia
Giovedì V Settimana di Pasqua
At 15,7-21 Sal 95 Gv 15,9-11
Sant’Atanasio, memoria
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Questo è l’inizio dell’Evangelii
Gaudium di Papa Francesco e Gesù ci dice che rimanere in Lui è per la nostra gioia piena. Amore e gioia vanno d’accordo e
rimanere nell’amore di Gesù non è essere statici, ma proprio muoversi nell’amore. L’amore per il Signore è vero, profondo,
credibile quando diviene servizio concreto. E Gesù ci ha lasciato anche il comandamento: “Amatevi gli uni gli altri come
io ho amato voi”. Questa è la fonte della gioia.
Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome
(Sal 95).
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF718]
Ripeteva spesso ai frati: «Nessuno deve lusingarsi con ingiusto vanto per quelle azioni che anche il peccatore potrebbe
compiere. Il peccatore– spiegava– può digiunare, pregare, piangere, macerare il proprio corpo. Ma una sola cosa non gli é
possibile: rimanere fedele al suo Signore. Proprio di questo dobbiamo gloriarci, se diamo a Dio la gloria che gli spetta, se
da servitori fedeli attribuiamo a lui tutto il bene che ci dona.
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