Le cose del cielo
Martedì II Settimana di Pasqua
At 4,32-37 Sal 92 Gv 3,7b-15
Nicodemo è un uomo onesto, intelligente: pur conoscendo le Scritture, ha un’inquietudine che lo spinge a cercare la verità. Forse ciò che possiede non gli basta. Ha bisogno di una nuova prospettiva, di conoscere le “cose del cielo”. Quali sono? La più grande “cosa del cielo” è proprio Gesù. La relazione unica e forte con lui è capace di cambiarci profondamente. Il “Figlio disceso e innalzato sulla croce” è l’unica prospettiva sempre nuova da cui possiamo imparare a vivere la vita come dono incondizionato. Da lì tutto cambia, le nostre relazioni, il quotidiano, il nostro operare nella Chiesa e nel mondo.
Spirito Santo, donaci ciò che nasce dall’amore e testimonia l’amore, liberaci da ciò che è falso, che chiude in prospettive egoistiche, che restringe, chiude e crea divisioni.
Dalla seconda lettera di Tommaso da Celano [FF 692]
È bene leggere le testimonianze della Scrittura, ed è bene cercare in esse il Signore nostro Dio. Ma, per quanto mi riguarda, mi sono già preso tanto dalle Scritture, da essere più che sufficiente alla mia meditazione e riflessione. Non ho bisogno di più, figlio: conosco Cristo povero e Crocifisso.
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