Gv 6,1-15

Come risolvere il problema?

Come risolvere il problema?

Venerdì II settimana di Pasqua
At 5,34-42            Sal 26            Gv 6,1-15

Gesù desidera discepoli intraprendenti, che partecipino alle azioni di bene del loro Maestro rispondendo con tutte le loro capacità, cercando di trovare il modo migliore per risolvere il problema: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Il Signore non vuole umiliare Filippo, ma suscitare in lui e negli altri discepoli uno sguardo e un’attesa nella fede. E così, anche Andrea, anche se titubante, vede una possibilità: cinque pani e due pesci. In questa partecipazione comunitaria il Signore opera il di più per sfamare tutti! Questa è la vera esperienza degli apostoli: che per l’impossibile e per il di più interviene il buon Dio.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi (Sal 26).

Dalla Compilazione di Assisi [FF 1669]
Ci fu un tempo nel quale in un romitorio di frati, posto sopra Borgo San Sepolcro, venivano ogni tanto dei briganti a chiedere il pane. Costoro stavano nascosti nelle grandi selve di quella contrada e talvolta uscivano fuori sulla strada e sui sentieri per depredare i passanti […]. Frattanto il beato Francesco venne in quel luogo e i frati gli esposero il problema, se cioè dovessero dare il pane ai briganti, oppure no. E disse loro il beato Francesco: «Se farete come vi dirò, confido nel Signore che guadagnerete le loro anime». E aggiunse: «Andate, procuratevi del buon pane e del buon vino, portateli a loro nei boschi dove sapete che si trovano e chiamateli gridando: ‘‘Fratelli briganti, venite da noi: siamo i frati e vi portiamo buon pane e buon vino!’’. Essi verranno subito da voi. Allora voi stenderete per terra una tovaglia, vi disporrete sopra il pane e il vino, e li servirete con umiltà e allegria, finché abbiano mangiato. Dopo il pasto, annunciate loro le parole del Signore, e alla fine fate loro questa prima richiesta per amor di Dio: che vi promettano di non percuotere nessuno e di non fare del male ad alcuno nella persona. Poiché, se domandate tutte le cose in una volta sola, non vi daranno ascolto; invece, vinti dall’umiltà e carità che dimostrerete loro, ve lo prometteranno.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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