V DOMENICA DI QUARESIMA – B
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Riflessione biblica L’episodio dei greci che vogliono vedere Gesù chiude la prima sezione del Vangelo di Giovanni e introduce la seconda parte, tutta incentrata sulla passione dei Signore intesa come l’ora della sua gloria. La conoscenza di Gesù non può essere raggiunta da nessuno finché egli non sia stato crocifisso – «innalzato da terra » – attirando tutti a sé, greci e giudei. Vedere Gesù, quindi, non vuol dire avere un incontro fisico con lui, come chiede questo gruppo di pagani, ma sentire l’attrazione irresistibile del Crocifisso, che libera il cuore da satana e riduce a nulla tutte le logiche di questo mondo. Tale morte dà la vita, resta il centro della nostra fede e un mistero sempre più “attraente” da indagare e scoprire.
Riflessione francescana Nella Vita Seconda Tommaso da Celano narra gli ultimi gesti e le ultime parole di Francesco d’Assisi: «Quando sentì vicini gli ultimi giorni, nei quali alla luce effimera sarebbe succeduta la luce eterna, mostrò con l’esempio delle sue virtù che non aveva niente in comune con il mondo. Sfinito da quella malattia così grave, che mise termine a ogni sua sofferenza, si fece deporre nudo sulla terra nuda […] Posto così in terra e spogliato della veste di sacco, alzò come sempre il volto al cielo e, tutto fisso con lo sguardo a quella gloria, coprì con la mano sinistra la ferita del lato destro, perché non si vedesse. Poi disse ai frati: “Io ho fatto il mio dovere; quanto spetta a voi, ve lo insegni Cristo!”» (FF 804).
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