Lasciar abitare la mancanza
Venerdì IV Settimana del Tempo Ordinario
Ml 3,1-4 Sal 23 Lc 2,22-40
Presentazione del Signore, festa
I primi che hanno avuto la Grazia e la gioia profonda di vedere Gesù, il Messia, sono due persone anziane, al compiersi della loro esistenza. In particolare guardiamo ad Anna, donna vedova, categoria la cui casa e “divorata” dai farisei. Lei “non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere”. Ha perso il marito e, con lui, anche sostegno, protezione, appartenenza. Non e una “protagonista” nella società. Ma le rimane Dio, il quale abita la sua “mancanza”, la sua vedovanza. Anna attende, cerca, serve, prega e vive nel vero nascondimento, nell’umiltà. La sua e una intensa vita spirituale che le permette di riconoscere Gesù come Messia ed essere annunciatrice del Salvatore e Luce del mondo!
Ringraziamo il Signore per il dono della vocazione alla vita consacrata e chiediamogli di saper essere essenziali nella vita dello Spirito come la profetessa Anna.
Lettera enciclica di Frate Elia [FF 307]
Veramente la presenza del fratello e padre nostro Francesco era vera luce, non solo per noi che gli stavamo vicini, ma anche per quelli che erano lontani da noi per professione di vita. Era infatti una luce mandata dalla vera luce, che illuminava quanti erano nelle tenebre e sedevano nell’ombra della morte, per dirigere i loro passi sulla via della pace.
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