Fare scorta della gioia
Venerdì dopo le Ceneri
Is 58,1-9 Sal 80 Mc 7,31-37
I discepoli di Gesù non possono digiunare per la gioia che li abita: hanno incontrato il Messia, il motivo della loro fede, della loro speranza e carità. Nella relazione con Lui siamo perennemente invitati a nozze! Ma allo stesso tempo Gesù ci mette in guardia: questa gioia non è per sempre, perché “verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno”. Possiamo perderci e l’invito è quello di vigilare, di non separarci dalla relazione con Lui. Il tempo di Quaresima è ritornare al Signore, all’essenziale, facendo scorta della gioia. Anche la prima lettura ci invita a scelte essenziali e a gesti di carità. Così vivremo nella Luce del Signore che illumina le nostre tenebre, perché anche noi diveniamo gioiosa luce per i fratelli.
Donaci Signore un’autentica conversione, che si manifesti in relazioni di carità e misericordia.
Dalle lettere di Santa Chiara ad Agnese di Praga [FF 2906]
Contemplando ancora le indicibili sue delizie, ricchezze e onori eterni e sospirando per l’eccessivo desiderio e amore del cuore, grida: Attirami dietro a te, correremo al profumo dei tuoi unguenti, o sposo celeste! Correrò e non verrò meno, finché tu mi introduca nella cella del vino, finché la tua sinistra sia sotto il mio capo e la destra felicemente mi abbracci e tu mi baci con il felicissimo bacio della tua bocca.
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