Vuoto “a prendere”
Lunedì II Settimana del Tempo Ordinario
1Sam 1,1-8 Sal 115 Mc 1,14-20
Il digiuno, con la preghiera e l’elemosina, erano le tre pratiche principali del pio ebreo, e vennero mantenute anche dai primi cristiani. Esso mantiene un valore anche per noi oggi se diventa strumento per l’incontro con Gesù e non si riduce invece a qualcosa che usiamo per guadagnare un merito, come un sacrificio alla luce del quale pretendere qualcosa da Dio.
Quando siamo sazi e non ci manca nulla tutto ci è indifferente, i bisogni degli altri e anche il Signore. La mortificazione e l’astinenza ci ricordano invece la nostra piccolezza in cui tutto è ricevuto come dono, il nostro non bastarci da soli,… creano “uno spazio vuoto”, ravvivando il desiderio di Colui che “è tutta la nostra ricchezza a sufficienza”.
Liberaci, o Signore, dalla pretesa di meritare il tuo amore.
Dalle Lodi di Dio Altissimo [FF 262]
Tu sei santo, Signore solo Dio, che compi meraviglie.
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza, Tu sei umiltà, Tu sei pazienza, Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei la nostra speranza, Tu sei giustizia e temperanza, Tu sei tutto, ricchezza nostra a sufficienza.
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