Prima cosa…
Venerdì II Settimana del Tempo ordinario
1Sam 24,3-21 Sal 56 Mc 3,13-19
Apostolo significa inviato, ma Gesù prima di tutto ha chiamato i dodici “perché stessero con Lui” (3,14): questa Parola contiene in germe la vocazione degli apostoli.
Tutta la “carriera” dei Dodici nell’annunciare ha inizio da questo momento fondante, che è l’essere con Gesù. Ogni persona è chiamata all’intimità con il Signore attraverso la propria vocazione. E tutto ciò che segue nel Vangelo è l’approfondimento di ciò che l’essere con Gesù significa concretamente. La prima cosa da fare è quella di andare intorno a Gesù, imparare a gustare lo stare con Lui. Il frutto di chi ha accolto questo cammino è giungere a edificare e possedere il Regno dei cieli. Grande e delicato dono!
Ti ringraziamo Signore, perché tu prendi l’iniziativa, ci vieni incontro. Donaci docilità.
Da Specchio di perfezione [FF 1766]
Diceva spesso ai frati: «Nessuno deve illudere se stesso, autoesaltandosi ingiustamente, per cose che può fare anche un peccatore. Difatti un peccatore può digiunare, pregare, piangere e macerare la propria carne. Questo solo non può fare: essere fedele al suo Signore. Dunque noi dobbiamo gloriarci solo in questo caso: se rendiamo a Dio la gloria che è sua; se lo serviamo con fedeltà; se ascriviamo a lui tutto quello di cui ci fa dono».
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