IV DOMENICA T.O. – B
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Riflessione biblica «Taci! Esci da lui!»… Molte persone avrebbero bisogno di sentir pronunciata sulla propria vita questa parola di speranza che Gesù usa nella sinagoga, liberando un uomo reso schiavo da uno spirito impuro. Quante volte viviamo istanti di paura, di agitazione, di oscurità. È in questi precisi momenti che Gesù può entrare nella nostra umanità ferita, permettendoci di rialzarci, liberandoci davvero! Nell’incontro con Gesù, fratelli e sorelle, possiamo sentirci davvero liberi, perché egli distrugge ciò che può renderci schiavi. «Che cos’è l’uomo perché di lui ti ricordi?» (Eb 2,6). Per Dio tutti noi siamo importanti. Siamo figli e ci vuole liberi! Ma noi, seriamente, abbiamo incontrato davvero Gesù? Il suo insegnamento ci stupisce emozionandoci o, al contrario, disorientandoci? «Che vuoi da noi?» urla lo spirito maligno. E noi? Abbiamo stupore nel cuore, alle parole di Gesù? Vogliamo pregare davvero: liberami, Dio, da ciò che mi impedisce di mettere in pratica la tua Parola.
Riflessione francescana La Parola di Dio parla sempre a noi e di noi. Parla oggi, ci aiuta a capire i segni dei tempi e questi ci aiutano a comprenderla, perché essa non è mai fuori del tempo o in un tempo passato, ma nell’oggi, nella Storia. San Francesco è un esempio da seguire per noi che viviamo in questo tempo, segnato da tanta sofferenza e preoccupazione. Il Santo di Assisi è innamorato di Gesù: ascolta e mette semplicemente in pratica il Vangelo. Francesco progetta un mondo fraterno, disarmato, dove c’è spazio per ognuno, a cominciare dai più poveri e fragili. Come san Francesco ricordiamo che aiutare gli altri ci fa trovare noi stessi! È questo il giogo dolce e soave che ci unisce a chi per primo si è legato a noi, Gesù: un legame di amore che ci libera dal giogo pesante e insopportabile dell’individualismo.
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