Donare a piene mani
Mercoledì I settimana di Avvento
Is 25,6-10a Sal 22 Mt 15,29-37
San Nicola vescovo, memoria
Questa moltiplicazione abbondante è un segno di cura e tenerezza di Gesù verso chi si affida a Lui. Si preoccupa delle nostre debolezze e non si risparmia nel venirci in aiuto. I discepoli invece, mettono le mani avanti: “Come possiamo trovare…?”. Una domanda che, forse, nasconde il timore di dover mettersi in gioco personalmente, scomodarsi, dover fare fatica. Forse anche noi ci ritroviamo possessivi del poco che abbiamo. Di talenti, relazioni, energie… Li teniamo stretti, per paura che, condividendoli, ci venga sottratto qualcosa. Gesù vuole partire dal nostro poco: questo poco, se donato con gioia, si moltiplica. Come oggi mi sto mettendo in gioco per il Signore e per i fratelli?
Signore Gesù, dammi la luce e la sincerità per capire cosa oggi tendo a trattenere con paura, e cosa invece potrei donare con gioia e semplicità.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 808]
Francesco si fece portare del pane, lo benedisse, lo spezzò e ne diede da mangiare un pezzetto a ciascuno […] Si ricordava in quel momento della santissima cena che il Signore aveva celebrato con i suoi discepoli per l’ultima volta, e fece tutto questo appunto a veneranda memoria di quella cena e per mostrare quanta tenerezza di amore portasse ai frati.
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