Cuore vigile
Lunedì, feria propria del 18 dicembre
Ger 23,5-8 Sal 72 Mt 1,18-24
Davanti alla notizia tanto inattesa della gravidanza di Maria, Giuseppe non si lascia guidare dalla delusione o dalla tristezza ma ha il coraggio di fermarsi e considerare queste cose, cioè di fissare attentamente gli occhi della mente e del cuore nella ricerca della volontà di Dio, anche se non gli è affatto semplice da riconoscere. Giuseppe è un uomo giusto, confida nella bontà della Legge e per questo desidera osservarla; allo stesso tempo l’amore e la fiducia verso Maria gli suggeriscono di proteggerla. Con questa sua predisposizione non dovrà attendere a lungo prima che il Signore riveli anche a Lui, come a Maria, il suo disegno.
Donaci Signore di non indurire il cuore davanti alle circostanze avverse della vita, perché sappiamo rimanere, anche nella lotta, alla tua presenza, confidando nella tua bontà e provvidenza.
Dalla Leggenda dei tre Compagni [1401-1402]
Ed era in attesa che il Signore, il quale gli aveva inviato queste visioni, gli svelasse la sua volontà, indicandogli con il suo consiglio la via della salvezza. Tornato che fu dunque ad Assisi, dopo alcuni giorni i suoi amici lo elessero una sera loro signore, perché organizzasse a suo piacere le spese della serata […]. Terminato il banchetto, uscirono da casa. Gli amici lo precedevano tutti insieme, cantando per la città; lui […] camminava poco dietro di loro, ma invece di cantare era assorto nelle sue meditazioni. D’improvviso il Signore lo visitò e il suo cuore fu colmo di tanta dolcezza, che non poteva muoversi né parlare e non riusciva a sentire o percepire se non quella soavità che lo aveva estraniato da ogni sensazione fisica, tanto che (come poi ebbe a confidare lui stesso) non avrebbe potuto muoversi da quel posto anche se lo avessero fatto a pezzi.
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