Cosa ci pare?
Martedì II Settimana di Avvento
Is 40,1-11 Sal 95 Mt 18,12-14
Non fa una domanda retorica il Signore ai suoi discepoli. Ma solo afferma l’unica scelta possibile del pastore: partire in fretta per soccorrere la pecora smarrita. Perché è tenero, gratuito, paziente l’amore che ha verso di lei. E a noi … cosa ci pare? Forse che è necessario riconoscerci capaci di “smarrimenti”, anche piuttosto ostinati. La consapevolezza è la condizione per lasciarci raggiungere da questa premura, dalla paternità di un Dio che ha un cuore di madre. Chiediamo al Signore l’onestà di saper sempre meno autogiustificarci, e sempre più aprirci al pentimento sincero. I nostri piccoli e grandi smarrimenti affidiamoli con fiducia alla potenza di Dio.
Lode a te Signore, che vieni con tenera potenza nella nostra vita.
Dalla Regola non Bollata [FF 69]
Tutti amiamo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la capacità e la fortezza, con tutta l’intelligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio, tutto l’affetto, tutti i sentimenti più profondi, tutti i desideri e la volontà il Signore Iddio, il quale a tutti noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta l’anima e tutta la vita; che ci ha creati, redenti, e ci salverà per sua sola misericordia; Lui che ogni bene fece e fa a noi miserevoli e miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi.
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