Senza pretesa
Giovedì XXXII Settimana del Tempo Ordinario
Sap 7,22-8,1 Sal 118 Lc 17,20-25
Siamo chiamati alla semplicità che ci fa respirare, apre il cuore e l’orizzonte.
La pretesa di capire e vedere tutto non è caratteristica del Regno di Dio. È il Signore stesso che si manifesta, passando e lasciando una luce che brilla e che dobbiamo cogliere. Una luce che è sapienza di Dio e che si manifesta anche attraverso i nostri gesti concreti di amore. Sono i segni umili che caratterizzano il Regno di Dio, silenziosi, miti, come è il bene evangelico.
Fà risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti (Salmo 118).
Dalle Ammonizioni [FF 161]
A questo segno si può riconoscere il servo di Dio, se ha lo spirito del Signore: se, quando il Signore compie, per mezzo di lui, qualcosa di buono, la sua “carne” non se ne inorgoglisce – poiché la “carne” è sempre contraria ad ogni bene – ma piuttosto si ritiene ancora più vile ai propri occhi e si stima più piccolo di tutti gli altri uomini.
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