Un Dio che salva
Lunedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Rm 8,12-17 Sal 67 Lc 13,10-17
Gesù vede una donna curva e non può fare a meno di provare compassione per lei. La donna non lo ha pregato, non lo ha toccato, solo ha accolto la misericordia sovrabbondante del Figlio di Dio che l’ha chiamata a sé e le ha detto “Donna, sei liberata dalla tua malattia”. La strada per accogliere Dio è «purificarci dal senso di superiorità, dal formalismo e dall’ipocrisia, per vedere negli altri dei fratelli e delle sorelle, dei peccatori come noi, e in Gesù vedere il Salvatore che viene per noi – non per gli altri, per noi – così come siamo, con le nostre povertà, miserie e difetti, soprattutto con il nostro bisogno di essere rialzati, perdonati e salvati» (Papa Francesco).
Signore, ogni volta che siamo pronti a giudicare, donaci di sentire la grazia della vergogna e il desiderio di essere sempre più simili a te.
Dalle Ammonizioni [FF 172]
Beato il servo che, rimproverato, di buon animo accetta, si sottomette con modestia, umilmente confessa e volentieri ripara. Beato il servo che non è veloce a scusarsi e umilmente sopporta la vergogna e la riprensione per un peccato, anche quando non ha commesso colpa.
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