DOMENICA 10 settembre – XXIII DOMENICA T.O. – A
Matteo 18,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Pa¬dre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Riflessione biblica
Oggi nel mondo dei social nel quale siamo ormai immersi è molto comune accusare, smascherare, criticare, offendere e magari correggere dietro la sicurezza di uno schermo e una tastiera. Togliere il faccia a faccia della relazione ci da l’illusione di creare rapporti, ma tante volte è solo un evadere da situazioni che potremmo affrontare ri¬correndo al coraggio. Oggi nel Vangelo l’insegnamento è proprio indirizzato alla creazione di vincoli e relazioni basati anzitutto sull’incontro, per guadagnare la fiducia del fratello. Gesù ci insegna passi necessari per crescere nei vincoli famigliari, comunitari, ecclesiali nutriti nel dialogo e nell’incontro.
Riflessione francescana
Dice il beato Francesco sulla correzione fraterna: «Se poi tra i frati, ovunque siano, ci fosse qualche frate che volesse camminare secondo la carne e non secondo lo Spirito, i frati, con i quali si trova, lo ammoniscano, lo istruiscano e lo correggano con umiltà e diligenza. E se quel tale, dopo la terza ammonizione, non avrà voluto emendarsi, al più presto possibile lo mandino oppure ne riferiscano al mi¬nistro e servo, e il ministro e servo faccia di lui come gli sembrerà essere più conveniente secondo Dio» (FF 17).
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