Cambio di rotta
Giovedì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Ag 1,1-8 Sal 149 Lc 9,7-9
Sono le nostre scelte che rivelano qual è l’interesse del nostro cuore, il centro dei nostri pensieri. Il popolo di Israele, tornato dall’esilio, pensa a molte cose, ma sembra essersi dimenticato di Dio. Le sue azioni e le sue opere esprimono una mancanza di profondità. Il profeta Aggeo esorta il popolo a terminare la ricostruzione del tempio, vuole convincerlo che la vita spirituale è superiore a quella materiale. È un invito anche per noi oggi, chiamati alla conversione, al cambiamento di mentalità, ad un cambio di rotta per ritornare a Dio. Questa bella tensione toglie di mezzo la superficialità alla quale spesso ricorriamo per risparmiare fatica. Anche Erode, chiuso nel suo palazzo e in una vita piena di crimini e ingiustizie, solo per una vana curiosità vuole vedere quel Gesù di cui si parla tanto. Vuol “vedere” spiando senza entrare in relazione con Lui, tantomeno con gli altri.
Signore Gesù, donaci di saper curare la nostra vita spirituale.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1237]
Francesco, ormai confitto nella carne e nello spirito, con Cristo sulla croce (…) diceva ai frati: “Incominciamo, fratelli, a servire il Signore Dio nostro, perché finora abbiamo combinato poco”. Ardeva anche d’un gran desiderio di ritornare a quella sua umiltà degli inizi, per servire, come da principio, ai lebbrosi e per richiamare al primitivo fervore il corpo ormai consumato dalla fatica.
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