Rinati dall’alto
Martedì X Settimana del Tempo ordinario
Is 61, 1-3 Sal 18 Lc 10,1-9
Sant’Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa
Le parole del profeta Isaia ci parlano dell’azione dello Spirito che consola, cura, libera il cuore, crea novità dal nulla. Chi di noi non si ritrova, a volte, prigioniero dei tanti condizionamenti del mondo, delle paure che bloccano, dei vizi che imprigionano. Aneliamo ad una libertà che, da soli, non riusciamo a conquistare. Lo Spirito è il solo a poterla donare, a volte in modo inaspettato e paradossale. Infatti non agisce come noi attendiamo o, a volte, pretendiamo. Non “risolve” problemi, ma va oltre. Percorre le sue strade, spesso inspiegabili, ma ci fa “rinascere dall’altro” (Gv3,3). Così è stato per Antonio di Padova: aveva i suoi progetti, ma la vita andò diversamente. S’imbarcò col desiderio di diventare missionario e martire. Ma non arrivò mai nei paesi arabi, e sbarcò in Sicilia tra i cristiani. Avrebbe potuto sentirsi deluso. Ma davvero lo Spirito agì nella sua storia e gli permise di vivere bene, fino in fondo, la sua vocazione lì dov’era. Ancora oggi è il Santo amatissimo, compagno di viaggio di tanti che cercano guarigione, consolazione, pace.
Sant’Antonio, amico del Signore e protettore dei poveri, ti sei santificato lì dove lo Spirito ti ha condotto. Aiuta anche noi a vivere al meglio le situazioni concrete che ci circondano, annunciando con passione il Vangelo.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 779]
Voleva che l’Ordine fosse aperto allo stesso modo ai poveri e illetterati, e non soltanto ai ricchi e sapienti. «Presso Dio – diceva – non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell’Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice». Avrebbe voluto inserire proprio questa frase nella Regola, ma non fu possibile perché era già stata confermata con bolla.
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