Il primo è: ascolta!
Giovedì IX Settimana Tempo Ordinario
Tb 6,10-11; 7,1.9-17; 8,4-9 Sal 127 Mc 12,28-34
La prima cosa che Gesù risponde allo scriba è “ascolta!”. Sì, perché conoscere Dio e i suoi comandi è inutile se non siamo disposti ad ascoltare, cioè ob-audire, mettendoci in atteggiamento umile e dando spazio alla relazione con il Signore. Ascoltare Lui significa rinunciare ad essere al centro del mondo, lasciare che sia la sua Parola ad unificare tutto di noi: sentimenti, pensieri, scelte, volontà. È l’ascolto umile dell’amore del Signore per me che mi semplifica, rendendomi “incontrabile” dai fratelli, capace di donare amore. Allora il Signore “cambierà in gioia il nostro dolore”, come ha fatto con Tobia e Sara: hanno chiesto “che venisse su di loro la salvezza di Dio”, affidando a Lui tutta la loro vita.
Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli.
Dal “Sacrum Commericum” [FF 1962]
Perciò il beato Francesco, come vero imitatore e discepolo del Salvatore, agli inizi della sua conversione si diede con grande amore alla ricerca della santa Povertà, desideroso di trovarla e del tutto deliberato a farla sua, senza temere né avversità né pericoli, non ricusando fatiche né schivando disagi corporali, nella speranza di poter finalmente giungere fino a colei, alla quale il Signore ha consegnato le chiavi del Regno dei cieli.
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