Iscritto nel cuore
Giovedì V Settimana di Pasqua
At 15,17-21 Sal 95 Gv 15,9-11
Il mistero della santissima Trinità ci manifesta che Dio è amore. Il Padre ama infinitamente il Figlio di un amore unico, totale, irrepetibile. Lo Spirito Santo è la loro stessa vita che si manifesta al mondo. Noi comprendiamo che siamo destinati all’amore: la gioia di amare ed essere amati è infatti profondamente iscritta nel cuore di ciascuno di noi. Ed è vero: ci sentiamo capaci di voler bene, di donarci all’altro, di fare gesti di bontà. Ma poi sperimentiamo anche sentimenti totalmente opposti, le contraddizioni e le fatiche. Nel dono totale di Gesù per noi, nell’amore–fino-alla-fine, intuiamo che si manifesta l’amore vero. Questo “fino alla fine” ne è il sigillo di unicità, verità, bontà che ci attrae e che rende il suo amore unico, totale. Lo Spirito Santo ci attrae a questo amore, tutt’altro che semplice e spontaneo. Ma è l’unico che risponde a quella sete di assoluto e di totalità che ci portiamo nel cuore.
Signore Gesù, donaci di non fuggire dalla Tua presenza, ma di comprendere la libertà che ci dona il rimanere nel Tuo Amore.
Dalla vita prima di Tommaso da Celano [330-331]
Un giorno finalmente, dopo aver implorato con tutto il cuore la misericordia divina, gli fu rivelato dal Signore come doveva comportarsi. E fu ripieno di tanto gaudio da non poterlo contenere e da lasciare, pur non volendo, trasparire qualcosa agli uomini. Il grande amore che gli invadeva l’anima non gli permetteva ormai di tacere; tuttavia, parlava in linguaggio enigmatico: cercava di esprimersi con gli altri nello stesso modo figurato con cui l’abbiamo visto discorrere con l’amico preferito di un tesoro nascosto.
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