C’è posto per me?
Mercoledì II Settimana di Pasqua
Atti 5, 17-26 Sal 33 Gv 3,16-21
“Gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce“, dice Gesù a Nicodemo. È vero, perché il buio nasconde meglio le bruttezze del peccato. “Chi, infatti, fa il male odia la luce”. Ma c’è di più, dice Papa Francesco: gli occhi dell’anima rischiano di abituarsi al buio, al peccato, al vizio. I sadducei sono accecati dall’invidia e dalla paura di perdere potere. Non sopportano l’idea che gli apostoli del Signore, nel suo nome, attirino l’attenzione di tanti. Il peccato della gelosia e dell’invidia potrebbe riassumersi in una sola grande paura: nel cuore del Padre c’è posto solo per gli altri e non per me. Ma dagli Atti ascoltiamo ancora che l’angelo del Signore dona agli apostoli “tutte le parole di vita”. Questa ricchezza immensa, che la Chiesa ci dona ogni giorno, è la Parola di Dio che illumina il nostro cammino quotidiano. Se abbiamo la pazienza di fermarci ad ascoltare, essa ha il potere di dirci che siamo infinitamente amati, ci assicura che nel cuore del Padre c’è posto per tutti, anche per me. Questa è la buona notizia, la realtà che ci libera dal male e dalla morte.
Signore, come gli apostoli sono venuti fuori dal buio della prigione per portare luce a tanti, rendimi capace di annunciare a tutti la tua Parola che libera e dona nuova vita.
Dalla Lettera ai fedeli [FF 180]
Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore. E perciò, considerando nella mia mente che non posso visitare personalmente i singoli, a causa dell’infermità e debolezza del mio corpo, mi sono proposto di riferire a voi, mediante la presente lettera e messaggio, le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita.
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