Tu che sei Dio, ti sei fatto uomo
Venerdì V Settimana di Quaresima
Ger 20,10-13 Sal 17 Gv 10,31-42
“Tu, che sei uomo, ti fai Dio”: i giudei rimproverano Gesù e lo vogliono uccidere proprio per questo motivo. Eppure, egli non è uomo che si fa Dio, ma è Dio che si è fatto uomo ed è il Padre che l’ha consacrato.
Gesù è all’apice della sua missione e sa che sta giungendo la sua ora, che è vicino alla Croce. Sta sempre più rivelando il mistero del Padre che lo riempie completamente mentre, ogni giorno, cresce la chiusura, l’ostilità nei suoi confronti. I giudei divengono impenetrabili ai suoi discorsi. Ma non è così per molte persone che vanno da Gesù, dopo essere tornato da Giovanni, al Giordano. In questo luogo appartato, sacro, dove Gesù è stato rivelato dal Padre come suo Figlio, lì lo riconoscono secondo la testimonianza del Battista. C’è bisogno di tornare alle origini per comprendere la nostra storia di salvezza, c’è bisogno di appartarsi con Lui per comprenderlo nella verità: Lui, che è Dio, che è Parola di Dio, si è fatto uomo.
Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore (dal Sal 17).
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 692]
Francesco era infermo e pieno di dolori da ogni parte. Vedendolo così, un giorno gli disse un suo compagno: “Padre, tu hai sempre trovato un rifugio nelle Scritture; sempre ti hanno offerto un rimedio ai tuoi dolori. Ti prego anche ora fatti leggere qualche cosa dai profeti: forse il tuo spirito esulterà nel Signore”. Rispose il Santo: “E bene leggere le testimonianze della Scrittura, ed è bene cercare in esse il Signore nostro Dio. Ma, per quanto mi riguarda, mi sono già preso tanto dalle Scritture, da essere più che sufficiente alla mia meditazione e riflessione. Non ho bisogno di più, figlio: conosco Cristo povero e Crocifisso”.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.