Tutto se stesso
Sabato V Settimana del Tempo Ordinario
Gen 3,9-24 Sal 89 Mc 8,1-10
Gesù sente compassione per la folla. Non un sentimento effimero, passeggero, un senso vago di pietà, ma qualcosa di molto più profondo. Dice papa Francesco che Gesù “con-patisce, cioè si immedesima nella sofferenza al punto da prenderla su di sé”. Nella Genesi, dopo che Adamo ed Eva hanno tradito la fiducia che Dio aveva riposto in loro, c’è un particolare significativo: “il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì”. Dio non si lascia allontanare dalle nostre infedeltà, o turbare dai nostri tradimenti. Continua ad amarci, la sua compassione lo porta a prendersi cura dell’uomo, anche quando è ferito dal peccato. Continua a coprirlo con le vesti della dignità e della misericordia. Davvero l’amore e la compassione di Dio sono molto più grandi della nostra miseria. Proprio per liberarci da questa miseria, il Signore dona tutto sé stesso. “Il prodigio dei pani preannuncia l’Eucaristia” continua il Papa, “Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona Sé stesso, offrendosi al Padre per amore nostro”.
“Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quanti lo temono”.
Dalla Bolla di Canonizzazione di Santa Chiara [FF 3307]
Non essendovi in tutto il monastero se non un pezzo di pane per il pasto delle sorelle, Chiara comandò che quel pezzo fosse tagliato a pezzettini e dispensato alle sorelle. Ma colui che è il pane vivo e provvede il cibo agli affamati, lo moltiplicò in modo che, fra le mani di colei che lo affettava, ne furono fatte cinquanta abbondanti porzioni e vennero dispensate (Lc 9,14) alle sorelle già sedute a mensa.
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