Ripartire da qui
Lunedì I Settimana del Tempo Ordinario
Eb 1,1-6 Sal 96 Mc 1,14-20
Il tempo ordinario riprende ancora una volta presentandoci la chiamata dei discepoli. È sempre da questa chiamata che possiamo e dobbiamo ripartire nel nostro cammino di fede.
Essere discepoli è una chiamata che ci accomuna tutti, perché essere cristiani è essere discepoli di Gesù. Ripartire da qui è riconoscere prima di tutto la gratuità del dono ricevuto, riconoscere che il nostro seguire il Signore, e tutto il bene che possiamo ricevere e dare, è sempre una risposta a un Suo venirci incontro per primo.
Per esprimere il “Seguire” è usato un termine tecnico che nella Bibbia indica l’atto del servo che accompagna il padrone per prestargli servizio. Ripartire dall’essere discepoli significa ripartire dall’umiltà, dal riconoscerci servi di un Dio che si fa servo.
Infine, il Vangelo presenta come esemplare la chiamata di due coppie di fratelli che stanno facendo il loro lavoro. Questo ci ricorda che siamo chiamati nel nostro vivere quotidiano e che non siamo chiamati da soli ma insieme a una comunità.
La chiamata a essere discepoli rinnova la chiamata sempre attuale a convertirci, a cambiare mentalità, a lasciare ciò che non esprime una fiducia piena e gioiosa nel messaggio di Gesù.
Dona, o Signore, nuovo entusiasmo al nostro cammino dietro di Te.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 681-682]
Trascorreva tutto il suo tempo in santo raccoglimento per imprimere nel cuore la sapienza; temeva di tornare indietro se non progrediva sempre […]. Dialogava spesso ad alta voce con il suo Signore: rendeva conto al Giudice, supplicava il Padre, parlava all’Amico, scherzava amabilmente con lo Sposo. E in realtà, per offrire a Dio in molteplice olocausto tutte le fibre del cuore, considerava sotto diversi aspetti Colui che è sommamente Uno.
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