22 gennaio DOMENICA – III DOMENICA T.O. A. Domenica della Parola di Dio
(Matteo 4,12-17) Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino».
Riflessione biblica – La motivazione che sprona alla conversione è la vicinanza del Regno. Il Signore comanda di convertirsi, ma cosa significa? Il cambiamento può essere comandato? È la promessa del Regno che rende possibile il nostro personale e specifico cambiamento; solo l’amore compie il miracolo di una trasformazione reale dell’uomo: un cambiamento non superficiale di qualche pratica esteriore ma profondo, di un cuore orientato alla ricerca instancabile di Dio e di una mente che legge la realtà a partire dal Regno e non da se stessa. Il vero grande ostacolo non sono le esigenze della chiamata, ma il modo autocentrato di essere, basterebbe voltarsi verso il Signore “mia luce e mia salvezza” (Salmi 26).
Riflessione francescana – Francesco non si considerava mai arrivato e al riparo dalle tentazioni, ed era sempre desideroso di convertirsi e rimettersi in cammino. L’impronta della sua disposizione in perenne stato di conversione riverbera fino ad arrivare alla Regola del Terz’Ordine Regolare che invita i suoi figli e figlie dicendo: “Sempre costruiscano in se stessi una casa e una dimora permanente a colui che è il Signore… perché possano crescere nell’amore universale con cuore indiviso, convertendosi continuamente a Dio e al prossimo” (Regola TOR 8).
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