Prestare attenzione
Venerdì II Settimana di Avvento
Is 48,17-19 Sal 1 Mt 11,16-19
La liturgia di oggi ci invita a saper riconoscere o ad interpretare in modo adeguato ciò che ascoltiamo e vediamo.
Spesso la distrazione e la mancanza di cura ce lo impediscono. Come i bambini del Vangelo, ai quali viene suonata una musica e cantate delle parole, ma non reagiscono. Come davanti a Giovanni il Battista o Gesù stesso, che non vengono riconosciuti per i segni che operano e la vita che conducono.
Prestare attenzione, volgere i pensieri e la preghiera alla Sapienza di Dio che ci illumina su ciò che è il Bene e che ci fa camminare e vivere nella gioia piena. “Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume” ci ricorda il profeta Isaia. Prestare attenzione, aprire gli occhi e le orecchie del cuore al nostro Dio che ci insegna per il nostro bene e che desidera per noi una vita semplice, povera e radicata nel Suo amore.
Mi posso domandare: cosa mi impedisce di prestare attenzione alle cose di Dio?
Ecco, il Signore verrà con splendore a visitare il suo popolo nella pace per fargli dono della vita eterna (dalla Liturgia).
Dal Libro delle tribolazioni di Angelo Clareno [FF 2150-2151]
Pertanto Francesco, ammaestrato così da Cristo e dal suo angelo celeste, in virtù dello Spirito Santo, annunciava ai frati la nobiltà incomparabile, la gloria arcana e la sublimità dell’imitazione dell’umile vita povera di Cristo, con segni e opere straordinarie. Quelli di retta intenzione erano infiammati, con parole vive ed efficaci, alla pura professione della vita abbracciata e confermati nell’osservanza della Regola promessa. A quelli che vedeva mantenersi nel perfetto amore di Cristo, egli apriva i segreti del cuore e manifestava quanto aveva ricevuto direttamente da Cristo. Insegnava che l’amore, la fedeltà e l’esatta osservanza della povertà e umiltà di Cristo erano il cardine, la sostanza, la radice della vita evangelica e della Regola rivelatagli da Cristo.
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