False attese
Sabato II Settimana di Avvento
Sir 48,1-4.9-11 Sal 79 Mt 17,10-13
La Parola oggi ci viene a scomodare e a svegliare. Il Signore viene, manda i suoi profeti ad annunciarlo e a preparargli la strada. Pochi lo hanno riconosciuto. E noi, siamo capaci di riconoscere Colui che viene?
Gli scribi aspettavano Elia, ma per loro poteva venire solo nel modo in cui loro credevano. E così, quando venne Giovanni ad annunciare Gesù, non lo riconobbero. Giovanni gridava la verità e senza temere richiamava tutti alla conversione. Troppo scomodo credere che fosse lui l’Elia atteso. E così Giovanni fu rifiutato e dopo di lui anche Gesù, il Messia annunciato e atteso.
Lasciamoci penetrare da questa Parola, lasciamo che ci provochi nell’intimo. Lasciamo che smascheri le nostre false attese perché davvero possiamo essere pronti ad accogliere Gesù, così com’è!
Prepariamo la via del signore, raddrizziamo i nostri sentieri, per vedere la salvezza di Dio.
Dalla Leggenda dei tre compagni [FF 1401]
Messosi in cammino per raggiungere la Puglia, arrivò fino a Spoleto e qui cominciò a non sentirsi bene. Mentre stava riposando, nel dormiveglia intese qualcuno che lo interrogava dove voleva andare. Francesco gli espose per intero il suo progetto. E quello: «Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?». E avendo lui risposto: «Il padrone», quello riprese: «Perché dunque abbandoni il padrone per il servo, e il principe per il suddito?». Allora Francesco domandò: «Signore, che vuoi che io faccia?». E la voce: «Ritorna nella tua città e ti sarà detto che cosa devi fare; poiché la visione che ti è apparsa devi interpretarla in tutt’altro senso».
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