È vivo
Mercoledì XXXI Settimana del Tempo Ordinario
Gb 19, 1.23-27 Sal 26 Rm 5,5-11 Gv 6,37-40
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me. Nulla io perdo di quanto mi ha dato. Tutto e nulla. Parole semplici ma totali. Una totalità possibile per il fatto che Gesù, il mio Redentore, ha vinto la morte, è vivo e cammina con noi. È una totalità che riguarda noi che siamo qui, ma anche i nostri fratelli che sono in cielo; riguarda il nostro presente e il nostro futuro. Non può esserci paura, tristezza, disperazione se custodiamo la fede: tutti saremo accolti dall’amore misericordioso di Dio, perché il nostro Redentore Gesù è vivo e ci conduce in cielo. A nessuno che lo desideri davvero è impedito di stare con lui e di essere salvato, qualunque cosa stia vivendo. Tutti siamo attesi dall’abbraccio del Padre. Ma cosa dobbiamo fare? Crediamo nel suo Figlio Gesù venuto tra noi nella carne, lasciamoci accompagnare dalla sua presenza viva, ed entreremo, già qui ed ora, nella gioia della vita eterna.
Conferma in noi, o Padre, la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova.
Dalla Leggenda minore di San Bonaventura [FF 1388]
Siccome si erano compiuti in lui tutti i misteri, pregando e salmeggiando, l’uomo beato s’addormentò nel Signore. E quell’anima santissima, sciolta dalla carne, venne sommersa nell’abisso della chiarità eterna. In quello stesso momento uno dei suoi frati e discepoli veramente famoso per la sua santità, vide quell’anima beata salire direttamente in cielo: aveva la forma di una stella fulgentissima, e una nuvoletta candida la sollevava al di sopra di molte acque.
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