Per te, chi sono io?
Venerdì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Qo3,1-11 Sal 143 Lc 9,18-22
Per cogliere qualcosa del mistero di Gesù, bisogna aprirsi alla domanda personale che egli pone a ciascuno di noi: per te, chi sono io? Gesù accompagna i suoi discepoli in questa consapevolezza, invitandoli ad approfondire la conoscenza di Lui. È una conoscenza che necessita la condivisione sempre più completa della sua vita, fino a perdere noi stessi per incontrarlo, per stare nel suo Amore. È un Amore crocifisso e l’accoglienza della croce è proprio il momento di verità per noi cristiani. È la verifica del nostro essere veramente discepoli di colui che è un Dio nascosto sotto le fattezze di un servo sofferente. Ma il Signore non ci lascia soli con la nostra croce. Ci invita a camminare dietro Lui nella perseveranza e con speranza, perché Lui è vivo, è con noi, il suo Spirito ci guida e ci dona la pace.
Signore, desideriamo annunciare la buona notizia del tuo Amore senza confini.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 692]
Francesco era infermo e pieno di dolori da ogni parte. Vedendolo così, un giorno gli disse un suo compagno: «Padre, tu hai sempre trovato un rifugio nelle Scritture; sempre ti hanno offerto un rimedio ai tuoi dolori. Ti prego anche ora fatti leggere qualche cosa dai profeti: forse il tuo spirito esulterà nel Signore». Rispose il Santo: «È bene leggere le testimonianze della Scrittura, ed è bene cercare in esse il Signore nostro Dio. Ma, per quanto mi riguarda, mi sono già preso tanto dalle Scritture, da essere più che sufficiente alla mia meditazione e riflessione. Non ho bisogno di più, figlio: conosco Cristo povero e Crocifisso».
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