Desiderare il nuovo
Venerdì XXII Settimana del Tempo Ordinario
1Cor 4,1-5 Sal 36 Lc 5,33-39
Un vestito e una toppa, il vino e gli otri, il nuovo e il vecchio. Gesù ci invita a riflettere su ciò che abbiamo e a come desideriamo curarlo e viverlo. Non si può adattare al vecchio ciò che è nuovo. Il nuovo è sempre qualcosa che porta in sé energia ed entusiasmo, il nuovo apre sempre al futuro. Il vecchio è qualcosa di saldo, forse bello ma ormai conosciuto, che lascia poche sorprese e che spesso ci blocca nelle scelte. È proprio la capacità di sorprendersi che fa desiderare il nuovo! Dice Papa Francesco in una sua omelia: “L’atteggiamento di chi dice: «Sempre è stato fatto così…» nasce in realtà da un cuore chiuso. Invece Gesù ci ha detto: «Vi invierò lo Spirito Santo e lui vi condurrà fino alla piena verità». Se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità”.
Ecco perché il Signore ci invita a rinnovare la nostra vita: per essere nella verità e donarci con slancio, con desiderio. È necessario cambiare l’abito, gli otri, cioè la struttura. Nella vita cristiana non basta una toppa, una vita rattoppata. Siamo chiamati a rinnovarci, al di più, al Tutto!
Spirito Santo, illuminaci, sostienici e convertici al Tutto, dove è la gioia vera!
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1161]
Chi potrebbe descrivere degnamente il fervore di carità, che infiammava Francesco, amico dello sposo? Poiché egli, come un carbone ardente, pareva tutto divorato dalla fiamma dell’amor divino. Al sentir nominare l’amor del Signore, subito si sentiva stimolato, colpito, infiammato: quel nome era per lui come un plettro, che gli faceva vibrare l’intimo del cuore.
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