Sarete miei testimoni
Lunedì XXII Settimana del Tempo Ordinario
Ger 1,17-19 Sal 70 Mc 6,17-29
Martirio di S.Giovanni Battista, memoria
Giovanni incarna il ruolo di ciascun credente in Gesù: essere suo testimone, amico dello Sposo, precursore. Chiunque incontra il Signore è chiamato, nella propria vita e con le proprie possibilità, a essere luce del mondo, sale della terra… a portare il suo Vangelo a tutte le creature. Questa missione non è complicata, ma ci chiede la vita. Essere testimoni, infatti, non significa sforzarsi di rendere comprensibile un messaggio né è frutto delle nostre bravure. È piuttosto lasciar trasparire la relazione viva, e rinnovata ogni giorno, con il Signore Gesù. Giovanni ci insegna proprio questo: egli è e rimane un discepolo che fino alla fine resta fedele alla Verità che ha conosciuto e continua a crescere e a desiderare incontrarla, come quando dal carcere manda a dire a Gesù: “sei proprio tu colui che deve venire?” (cf Mt 11,3).
Questa ricerca e questo rapporto vero con Gesù trasforma dentro, rende sempre più trasparenti e radicati nel bene, così che tutti, anche i più induriti nel cuore, riescono a riconoscere il segno di qualcosa di più: “Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo… restava perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri”.
Aiutaci o Signore a rimettere al centro Te che sei l’essenziale.
Dal Testamento di Santa Chiara [FF 2828-2829]
Con quanta sollecitudine e con quanta applicazione di mente e di corpo dobbiamo dunque custodire i comandamenti di Dio e del nostro padre, per restituire con la cooperazione del Signore il talento moltiplicato! Il Signore stesso infatti ci collocò come forma, in esempio e specchio non solo per gli altri uomini, ma anche per le nostre sorelle, che il Signore chiamerà alla nostra vocazione, affinché esse pure siano specchio ed esempio a quanti vivono nel mondo.
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