Incontri veri
Mercoledì XXI Settimana del Tempo Ordinario
Ap 21,9-14 Sal 144 Gv 1,45-51
San Bartolomeo, festa
Vieni, ti mostrerò la sposa dell’Agnello. La sposa è la città santa, amata. Ma rappresenta ciascuno di noi. Siamo invitati ad accogliere l’amore unico, sponsale, di predilezione, che Dio vuole donarci. Nel racconto dell’Apocalisse -e non solo- lo fa attraverso un angelo, qualcuno che si fa vicino, un mediatore della bella notizia: sei profondamente amato. Quante volte questa verità così consolante ci trova distratti, tutti intenti e concentrati sulle nostre piccole faccende, piccole lamentele, piccole complicazioni da cui ci lasciamo sopraffare e confondere, senza neanche accorgerci. C’è un orizzonte molto più grande, un incontro vero che ci aspetta. È necessario avere il cuore semplice ma risoluto. Natanaele, anche con i suoi dubbi, non ha paura di lasciare sicurezze, opinioni, preconcetti, e si mette in cammino verso Gesù. Il Signore fa con lui un incontro autentico ed è contento di incontrare un uomo sincero. Come quando esulta e ringrazia il Padre perché ai piccoli e ai semplici è rivelato il regno, nascosto invece a chi presume di sapere e capire tutto.
Signore, Natanaele si mette in cammino verso di te e vive un incontro vero. Facci capire quali aspetti di noi dobbiamo lasciare per venire verso di te.
Dalla Leggenda Maggiore di san Bonaventura [FF 1187]
La dedizione instancabile alla preghiera, insieme con l’esercizio ininterrotto delle virtù, aveva fatto pervenire l’uomo di Dio a così grande chiarezza di mente che, pur non avendo acquisito la competenza nelle sacre Scritture per mezzo della dottrina, tuttavia, irradiato dagli splendori della luce eterna, scrutava le profondità delle Scritture con mirabile acutezza di intelletto. Il suo ingegno, puro da ogni macchia, penetrava il segreto dei misteri e, dove la scienza dei maestri resta esclusa, egli entrava con l’affetto dell’amante.
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