Dignità di figli
Martedì XVI Settimana del Tempo Ordinario
Mi 7,14-15.18-20 Sal 84 Mt 12,46-50
Il perdono dei nostri peccati è il dono più bello della nostra vita. Dio è contento di perdonarci: questa è la sua volontà, regalarci una vita bella, buona perché ogni giorno trasformata dal suo amore che libera dal peccato. È questo ciò che siamo chiamati a restituire ogni giorno, concretamente. Cioè siamo chiamati a ricordarci del nostro peccato e del suo amore che lo perdona ogni volta che ci viene voglia di giudicare qualcuno come “non fratello”. Chi è mio fratello e madre? È la domanda sfidante di Gesù alla quale dà lui stesso una risposta chiarissima: l’unica nostra dignità di figli sta nel fare la volontà del Padre, perché ci desidera nel suo amore. È solo la sua Parola che ci fa stare nella sua volontà. Quante volte siamo più legati alle parole umane o perché ci hanno esaltato, o perché ci hanno fatto male, ma che ci portano a vivere atteggiamenti interiori o esteriori di peccato, di omissione del bene, di superficialità. La vita vera sta solo nella sua Parola, ascoltata e obbedita con l’umiltà di Maria.
Donaci, o Padre, una coscienza viva di quali parole determinano la nostra vita e concedici di deciderci per Te solo.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 419]
Lasciato il mare, il servo dell’Altissimo Francesco si mise a percorrere la terra, e solcandola col vomere della parola di Dio, vi seminava il seme di vita, che produce frutti benedetti. E subito molti uomini, buoni e idonei chierici e laici, fuggendo il mondo e sconfiggendo virilmente le insidie del demonio, toccati dalla volontà e grazia divina abbracciarono la sua vita e il suo programma.
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