Amicizia nella fede
Venerdì XVII Settimana del Tempo Ordinario
1Gv 4,7-13 Sal 33 Gv 11,19-27
Santi Marta, Maria e Lazzaro , memoria
Gesù amava Lazzaro e le sue sorelle, Marta e Maria. In questa relazione di amicizia, Gesù ha trovato un luogo di riposo e intimità. Questa relazione affettuosa apre all’incontro con il mistero della fede. In particolare, è Marta a mostrarne il frutto nella relazione con il Signore. Conosciamo Marta come donna saggia, capace di accoglienza, di servizio, una donna pratica nei modi e nei ragionamenti. Ma anche distolta per i molti servizi. Nel Vangelo di oggi, con solerzia, va incontro a Gesù, lo supplica per Lazzaro. È questa l’occasione per un dialogo più profondo con Gesù. “Se fossi stato qui”. Le risponde il Signore: “Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?”. Marta fa un salto di qualità nella fede: pronuncia la sua professione di fede sull’identità stessa della persona di Gesù, e non su quello che farà, sul suo potere di far risorgere i morti. In lei, la professione di fede in Cristo e il desiderio di pienezza di vita, si incontrano. Così l’amicizia di Marta per il Signore si apre alla comunione con il mistero stesso di Dio.
O Padre, fai crescere in noi la capacità di essere una presenza amica, attraverso l’ascolto attento e il servizio umile e senza riserve.
Dalla Bolla di Canonizzazione di Santa Chiara [FF 3298]
La sua vita era per le altre ammaestramento e scuola di sapienza. In questo libro di vita, tutte le altre appresero la loro regola di vita; in questo specchio di vita, tutte videro riflesso il sentiero della vita. Col corpo, infatti, era pellegrina sulla terra, ma con lo spirito dimorava in cielo; fu vasello di umiltà, arca di castità, fuoco di carità, dolcezza di bontà, fortezza di pazienza, mediatrice di pace e comunione d’amicizia: mite nelle parole dolce nell’azione e in tutto amabile e gradita.
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