DOMENICA 12 GIUGNO 2022 – SS. TRINITÀ
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Giovanni 16,12-15
All’inizio del Vangelo Gesù riconosce il limite dei discepoli: “per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Riconoscere i limiti può sembrare una debolezza o una fragilità, ma in realtà è un grande valore. Avere la consapevolezza dei nostri limiti è il coraggio di dire all’altro che abbiamo bisogno di aiuto, che non possiamo fare da soli. È un atto di umiltà e intelligenza, sapendo che con l’altro possiamo arrivare molto più lontano, come afferma un proverbio africano: “Se vuoi arrivare prima corri da solo, se vuoi arrivare lontano, cammina insieme”. Per questo Gesù dice ai discepoli che lo Spirito Santo è colui che darà a loro la forza di superare tutti i limiti. Dobbiamo avere la capacità di riconoscere la nostra necessità del Dio Trino e Unico.
San Francesco aveva la grande capacità di accettare i propri limiti e chiedeva sempre ai suoi fratelli di fare lo stesso: “Fratelli miei, io così dico a voi: che ognuno tenga conto della propria condizione fisica. Se uno di voi riesce a sostenersi con meno cibo di un altro, non voglio che chi abbisogna di un nutrimento più abbondante si sforzi di imitare l’altro su questo punto; ma, adeguandosi alla propria complessione, dia quanto è necessario al proprio corpo. Come ci dobbiamo trattenere dal soverchio mangiare, nocivo al corpo e all’anima, così, e anche di più, all’eccessiva astinenza, poiché il Signore preferisce la misericordia al sacrificio” (FF 1568).
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