Grande gioia in quella città
Mercoledì III Settimana di Pasqua
At 8,1-8 Sal 65 Gv 6,35-40
Gli Atti degli apostoli ci descrivono un momento molto difficile: la violenta persecuzione dei cristiani, l’accanimento di Saulo contro la Chiesa, il carcere per tante famiglie innocenti, il lutto doloroso per la morte di Stefano. Eppure, proprio in questo tempo, gli apostoli ci testimoniano tanti segni di vita: il popolo unanime e attento ascolta e mette in pratica la Parola, molti sono guariti e liberati dal male e in quella città c’è una grande gioia. Anche noi, forse, nei momenti faticosi, verifichiamo più concretamente la nostra fede. E non è raro che, proprio nella prova, facciamo esperienza della presenza provvidente e serena del Signore. Allora capiamo che la volontà del Padre non è un piano lontano e misterioso, da scoprire chissà come. Ma è che ci lasciamo risollevare dalla forza del Signore Gesù e con Lui, proprio nella vita quotidiana, facciamo l’esperienza della sua Pasqua.
Grazie Padre, perché Tu vuoi che il tuo Figlio Gesù non perda nessuno di noi, non perda nulla di quanto gli hai dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura [FF 1161]
Al sentir nominare l’amore del Signore, subito [Francesco] si sentiva stimolato, colpito, infiammato: quel nome era per lui come il plettro di una voce esteriore, che gli faceva vibrare la corda interiore del cuore.
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