È con noi
Venerdì III Settimana di Pasqua
At 9,1-20 Sal 116 Gv 6,52-59
Dall’essere istruiti al dare la vita. E Gesù ci fa comprendere chiaramente che non possiamo essere suoi testimoni se non mangiamo il suo corpo e se non beviamo il suo sangue. Dinanzi alla mormorazione dei Giudei, il Signore non si preoccupa di convincerli con ragionamenti umani, ma approfondisce il suo discorso: chiede di far nostro il dono della sua vita perché rimanga in noi. Il Signore si dona così proprio perché possa dimorare in noi, perché chi crede, senza di Lui non può far nulla! Il Signore ha istituito con amore e intelligenza geniali il dono dell’Eucarestia e con essa ci nutre, ci pacifica, ci libera, ci rende grati, ci conduce alla vita eterna. È l’Eucarestia “fonte e culmine della vita cristiana” (Lumen gentium, 11). È la fonte per avere la vita nello Spirito e il culmine nella partecipazione alla Sua stessa vita. Potessimo comprenderlo ogni giorno, quando partecipiamo all’Eucarestia!
Signore Gesù, il dono pasquale della tua vita, sull’esempio di San Paolo, ci converta e ci spinga a donarci.
Dalle Ammonizioni [FF 144-145]
Ecco ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con gli occhi del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con gli occhi dello spirito, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che questo è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero. E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli, come egli stesso dice: “Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo”.
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