Parole nuove
Sabato IV Settimana di Quaresima
Ger 11,18-20 Sal 7 Gv 7,40-53
Le parole e la vita di Gesù parlano in modo sempre nuovo, annunciando un amore che è sempre più grande di quanto possiamo comprendere. Davvero ancora oggi possiamo dire: mai nessuno ha parlato così! Per questo Gesù non ci lascia indifferenti, per questo davanti a Lui sempre dobbiamo fare una scelta e rispondere ciascuno personalmente alla domanda: “Chi è costui?”. Perché fa parte del suo modo di parlare e di amare il non imporsi, il lasciarci liberi. Per accogliere questa Parola, sempre nuova, dobbiamo lasciare spazio all’inquietudine che essa crea in noi. Come Nicodemo, dobbiamo riconoscere di non sapere tutto; come le guardie, dobbiamo lasciare spazio allo stupore; come la gente semplice che circondava Gesù, dobbiamo avere un cuore umile. Altrimenti rischiamo di restare fermi sulle nostre certezze, finendo per chiuderci sempre di più in noi stessi, cadendo facilmente in prepotenze, ostinazioni e cattiverie.
Mostraci il tuo volto Signore, e noi saremo salvi.
Dai Fioretti [FF 1915]
Francesco, ginocchioni, in orazione con la faccia e con le mani levate al cielo, in fervore di spirito diceva così: «Chi sei tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io, vilissimo verme e inutile servo tuo?».
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