Amore consacrato
Giovedì Santo
Es 12,1-8.11-14 Sal 115 1Cor 11,23-26 Gv 13,1-15
Oggi i presbiteri di ogni diocesi si ritrovano con il proprio Vescovo per celebrare la Santa Messa Crismale, il memoriale del dono del sacerdozio. Una parte del prefazio recita così: “Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli che mediante l’imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza […] Tu proponi loro come modello il Cristo, perché, donando la vita per te e per i fratelli, si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio, e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso”. Questa preghiera coinvolge tutto il popolo di Dio e in special modo i sacerdoti che prendono parte al Suo ministero di salvezza. La Chiesa, nonostante sia fatta di uomini peccatori, è perfetta perché continua a portare nel mondo ciò che Gesù ha consacrato nell’Ultima Cena: l’amore “del e per” il Padre. Lui stesso si fa sacramento, segno visibile di questo Amore e dell’amore per i fratelli, chinandosi sull’umanità. Con il triduo, entriamo nel compimento dell’annichilimento di Dio iniziato con l’Incarnazione. Questa strada è a fondamento della nostra fede perché, sostenuti dalla Grazia, possiamo portare a perfezione la nostra appartenenza a Cristo, il nostro sacerdozio ricevuto con il Battesimo.
Signore Gesù, attraverso la vita fraterna, insegnaci a servire e a lasciarci servire nella carità, imitando te unica e vera Carità.
Dalla Leggenda di Santa Chiara [FF 3182]
Molto spesso lavava i piedi delle servigiali che tornavano da fuori e, lavatili, li baciava. Una volta lavava i piedi di una di queste servigiali: e, mentre stava per baciarli, quella, non sopportando un’umiliazione così grande, ritrasse il piede e nel gesto colpì col piede in viso la sua signora. Ma ella riprese con dolcezza il piede della servigiale e vi impresse, sotto la pianta, ben aderente un bacio.
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