Sorgente di vita
Sabato dopo le Ceneri
Is 58,9-14 Sal 85 Lc 5,27-32
La profezia di Isaia ci dice che ogni credente, praticando la giustizia, diviene come la sorgente che irriga il giardino. La vita che sgorga dentro di lui diventa sorgente di vita anche per gli altri. E la prima giustizia da fare è rispettare il sabato, cioè riconoscere che siamo creature che riceviamo in dono la creazione. La prima giustizia da fare è riconoscere l’amore gratuito con cui siamo amati e fermarci per goderne e rendere grazie.
Così Levi, lasciandosi guardare da Gesù e mettendosi in moto sulla sua Parola, è un esempio di chi pratica la giustizia.
Il Signore ha lo sguardo rivolto verso di noi. Se lo accogliamo, il nostro cuore malato che opprime, punta il dito e parla empio, viene guarito e trasformato pian piano in un cuore aperto, libero, sempre più capace di ricevere e dare amore.
Ti guiderà sempre il Signore… sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.
Dalle Ammonizioni [FF 170]
Beato quel religioso che non ha giocondità e letizia se non nelle santissime parole e opere del Signore e, mediante queste, conduce gli uomini all’amore di Dio con gaudio e letizia.
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