Cose buone
Giovedì I Settimana di Quaresima
Est 4,17k-u Sal 137 Mt 7,7-12
“Se voi che siete cattivi”, la parola latina “captivus” si traduce anzitutto con prigioniero. Dunque, noi siamo prigionieri del nostro egoismo e comunque in
grado di dare cose buone. Immaginiamo per il Padre eterno che è buono, di quale qualità sono i suoi doni! La paternità di Dio è di bontà che pensa al Bene dei figli. E la regola d’oro: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”, ci ricorda l’importanza di cercare le cose buone. La
preghiera è il mezzo con cui cercare, nutrirsi e crescere nelle cose buone di Dio per poterle desiderare e donare agli altri. Possiamo dire che è un circolo virtuoso in cui dobbiamo entrare e lasciarci portare mettendo tutto di noi cercando, chiedendo e bussando. Così la porta si aprirà per noi e per i fratelli, insieme!
Come la regina Ester ti invochiamo: Signore libera fino all’ultimo
tutti coloro che compiono la tua volontà.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 750]
Desiderando questo felice viandante uscire presto dal mondo, come da un esilio di passaggio, trovava non piccolo aiuto nelle cose che sono nel mondo stesso. Infatti si serviva di esso come di un campo di battaglia contro le potenze delle tenebre, e nei riguardi di Dio come di uno specchio tersissimo della sua bontà. In ogni opera loda l’Artefice; tutto ciò che trova nelle creature lo riferisce al Creatore. Esulta di gioia in tutte le opere delle mani del Signore, e attraverso questa visione letificante intuisce la causa e la ragione che le
vivifica. Nelle cose belle riconosce la Bellezza Somma, e da tutto ciò che per lui è buono sale un grido: «Chi ci ha creati è infinitamente buono». Attraverso le orme impresse nella natura, segue ovunque il Diletto e si fa scala di ogni cosa per giungere al suo trono.
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