Semplificati
Sabato VII Settimana del Tempo Ordinario
Gc 5,13-20 Sal 140 Mc 10,13-16
Nell’Antico Testamento spesso troviamo madri in atto di presentare i propri figli ai profeti o gli anziani per ricevere una benedizione. Così fanno le madri con Gesù, che per loro è un profeta buono. I discepoli sgridano questa gente inopportuna e fastidiosa. Gesù non solo disapprova il comportamento dei discepoli, non solo dimostra di avere per i bambini un’attenzione speciale, ma a tutti indica loro come modelli da imitare nella fede. Ci chiede di diventare infantili? No, tutt’altro. Ci chiede di semplificarci da tutte le nostre complicazioni, di crescere nell’immediatezza, nello stupore, nella purezza, nella libertà di andare da Lui. Dio sceglie di farsi vicino all’uomo proprio nella debolezza di un bambino, proprio perché l’uomo non debba mai avere paura di Dio. E chiede a noi di accoglierlo così, semplice e indifeso. Gesù è colui che chiede di essere amato e al tempo stesso colui che ci insegna ad amare. Cosa oggi mi impedisce di vivere l’immediatezza e la semplicità di avvicinarmi al Signore?
Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia (Sal 130).
Dal Testamento [FF 131]
E chiunque osserverà queste cose, sia ricolmo in cielo della benedizione dell’altissimo Padre, e in terra sia ricolmo della benedizione del suo Figlio diletto con il santissimo Spirito Paraclito e con tutte le potenze dei cieli e con tutti i santi. E io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione. Amen.
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