Attiva docilità
Lunedì V Settimana del Tempo Ordinario
1Re 8,1-7.9-13 Sal 131 Mc 6,53-56
Se le cose compiute da Gesù “fossero scritte una per una […] il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (Gv 21,25). Gesù pone la sua dimora in mezzo al suo popolo anche attraversando in lungo e in largo la Palestina. Ma il suo passaggio lascia un segno là dove anche la gente si lascia coinvolgere: lo riconosce, accorre, porta i malati, supplica, tocca e viene guarita.
Gesù ci viene incontro dovunque siamo, in villaggi, città o campagne, Perché possiamo incontrarlo è necessario che anche noi ci mettiamo in cammino verso di Lui: con un atteggiamento di vigilanza per saperlo riconoscere; con la disponibilità a fare anche un po’ di fatica per andargli incontro; con umiltà, per presentare a Lui tutte le nostre ferite e il nostro male; con fede per supplicare che Lui si lasci toccare e perché toccandolo siamo guariti.
O Signore, mostrami la tua misericordia e il tuo amore. Fammi vedere il tuo volto, udire la tua voce, toccare il lembo del tuo mantello. Voglio amarti, parlarti e stare semplicemente alla tua presenza. (H.J.M. Nouwen)
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 682]
Quando invece pregava nelle selve e in luoghi solitari, riempiva i boschi di gemiti, bagnava la terra di lacrime, si batteva con la mano il petto; e lì, quasi approfittando di un luogo più intimo e riservato, dialogava spesso ad alta voce con il suo Signore: rendeva conto al Giudice, supplicava il Padre, parlava all’Amico, scherzava amabilmente con lo Sposo. E in realtà, per offrire a Dio in molteplice olocausto tutte le fibre del cuore, considerava sotto diversi aspetti Colui che è sommamente Uno.
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