Tutta la terra sappia
Mercoledì, II Settimana del Tempo Ordinario
1Sam 17,32-33.37.40-51 Sal 143 Mc 3,1-6
La mano dell’uomo è capace di fare il bene, di agire con responsabilità, di entrare in relazione, di donare generosamente. Gesù oggi compie una guarigione coraggiosa: non si lascia intimidire dallo sguardo sospettoso e rigido dei farisei che aspettano di coglierlo in fallo. Compie infatti un gesto forte per il bene di un uomo sofferente, la cui mano è incapace di agire, di donare, di assumersi responsabilità. Ma Gesù agisce anche perché si manifesti agli occhi di tutti la potenza di Dio. Come Davide, che va con coraggio contro il Filisteo perché tutta la terra sappia che vi è un Dio in Israele. Lasciamo che anche il nostro agire, le nostre scelte, le nostre relazioni siano liberate dalla potenza di Dio Padre che ci vuole felici, maturi e responsabili, capaci anche noi di donare e per costruire il bene. Questo stesso bene, generoso e concreto, compiuto responsabilmente, testimonierà che la potenza di Dio agisce in noi per la vita e per la gioia.
Padre buono, la tua volontà è sempre per la vita. Se l’accogliamo, anche noi saremo liberati da tutto ciò che ci paralizza e ci chiude in noi stessi.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1217]
Una donna della città di Gubbio aveva tutt’e due le mani rattrappite e secche, tanto che non poteva assolutamente farne uso. Appena il Santo le fece il segno della croce nel nome del Signore, guarì così perfettamente che, tornata subito a casa, si mise a preparare con le proprie mani il cibo, come un tempo la suocera di Simone, a servizio di Francesco e dei poveri.
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