SABATO 1 GENNAIO 2022 – MARIA SS. MADRE DI DIO
Luca 2, 16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Maria custodisce “tutte queste cose” meditandole nel Suo cuore. L’annotazione di Luca ci fa comprendere la sapienza di questa giovane donna, che vive gli avvenimenti straordinari di cui è protagonista (l’annuncio dell’angelo, le parole di Elisabetta, la nascita del figlio) senza farsi abbagliare dalla superficie, ma cercando di trovare nelle meditazioni degli avvenimenti il significato profondo. Maria ci insegna a mettere insieme i fatti e la parola di Dio per comprendere in profondità il senso del cammino e il progetto di salvezza che vi è dietro. Si sarà chiesta: come mettere insieme le parole solenni dell’angelo e la povertà della nascita di questo figlio? Ed è lo Spirito Santo che le ha dato quella luce spirituale indispensabile per capire le nuove vie di Dio, e come Egli innalzi i poveri e gli umili e abbassi i potenti.
Si è soliti dire che san Francesco ha “inventato” il primo presepe. Ma ai tempi di Francesco già esistevano le sacre rappresentazioni della Natività, che trovavano posto durante la liturgia nelle cattedrali, con personaggi che ricoprivano il ruolo di pastori, della levatrice, degli angeli annuncianti. Pertanto, ciò che Francesco vuole vedere è piuttosto “l’ambiente di povertà” in cui Maria ha dato alla luce il Figlio di Dio: la povertà della Madre e del Figlio. Nel racconto del presepe di Greccio il momento più toccante è la visione di Giovanni il Velita che vede Francesco “risvegliare il bambino Gesù, addormentato”. E in effetti, continua il racconto, Francesco ha risvegliato nel cuore di molti credenti il Signore Gesù che dormiva, che era dimenticato, che veniva accolto con superficialità.
Chiediamo a san Francesco che svegli il Signore anche nel nostro cuore, perché Egli ci guidi nel cammino della vita.
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