Luce del mondo
Venerdì, feria propria del 7 gennaio
1Gv 3,22-4,6 Sal 2 Mt 4,12-17.23-25
Un messaggio essenziale quello del Vangelo di oggi: arriva il Regno dei cieli e da questo ne consegue la nostra conversione. È nella Galilea delle genti, in terra pagana, che la Luce è stata vista: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”. Gesù arriva come Parola nuova, come luce che rischiara le tenebre perché possiamo comprendere che c’è una vita nuova e buona da vivere insieme a Lui. E lo fa concretamente, alla maniera umana ma amandoci in modo divino, perfetto.
Insegnare, annunciare, curare e pregare il Padre sono le tre modalità che Gesù usa per mostrare la sua missione e partecipare alla nostra vita. La sua è una presenza concreta fatta di parola e azione che consola e guarisce. Sperimentare la gioia della sua presenza è vedere la luce e avere pace perché il Regno di Dio è Regno di pace, quella che il mondo non può dare, quella che è Beatitudine. E le folle lo accolgono e lo seguono.
Un giorno santo risplende per noi: venite, genti, adorate il Signore, una grande luce è discesa sulla terra.
(Antifona d’ingresso).
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 606]
Un santo frate, prima della sua conversione, aveva avuto, a proposito di Santa Maria degli Angeli, una visione degna di essere riferita. Stava osservando innumerevoli uomini che, con gli occhi dolorosamente spenti e la faccia rivolta al cielo, erano inginocchiati attorno alla detta chiesa. Tutti, con voce di pianto e le mani protese in alto, gridavano a Dio, chiedendo luce e misericordia. Ed ecco, scese dal cielo uno splendore che, irradiandosi su tutti, donò a ciascuno la luce e la salvezza desiderata.
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